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Annoverata tra le città più importanti della Magna Grecia, sviluppatasi sulla collina di Pizzofalcone (dove lì vicino sorge il Vesuvio, che è il vulcano di Napoli, Pompei, dove possiamo trovare gli scavi dei resti della città a causa dell’eruzione del Vesuvio, la costiera amalfitana, l’isola di Capri, Ischia e Procida) e fondata dai Cumani nell’ VIII secolo a.C. Napoli (il nome Napoli deriva dal greco Neapolis, che significa città nuova) è una delle città più suggestive d’Italia.
Ha avuto svariate influenze (romana, bizantina, spagnola ecc.) dovute alle numerose conquiste, dopo il crollo dell’Impero romano nell’VIII secolo infatti, Napoli divenne un ducato autonomo indipendente dall’Impero bizantino. Divenne capitale del Regno di Napoli per più di 500 anni a partire dal XIII secolo. A seguito del Rinascimento divenne capitale del Regno delle due Sicilie dominata all’epoca dai Borbone fino al 1865.
Quando Roma cominciò a insediarsi in Campania, i napoletani si sentirono in pericolo, ragion per cui dichiararono guerra a Roma nel 328 a.c. (ottenendo alleati dai Sanniti e da Nola). Dopo essersi arresi, essendosi trovati con le spalle al muro, riuscirono a mantenere quasi completamente la loro autonomia.
Grazie al clima, l’arte in stile greco e le sue bellezze naturali Neapolis divenne residenza estiva dei patrizi romani, che costruirono tra Puteoli e Sorrento lussuose ville (ma anche Borghi, basti pensare a Borgo Santa Lucia, che sorge a san Ferdinando e che prende il nome dal santuario di Santa Maria a Mare). Ad esempio Pollione a Posillipo, e quella di Lucullo, ora Castel dell’Ovo.
Come affermato in precedenza Napoli è stata dominata da molti popoli. Tra le famiglie più importanti che vi hanno regnato possiamo trovare la dinastia Angioina. La dinastia Angiona è caratterizzata da due periodi, il primo che va dal 1246 al 1360 (anno in cui Giovanni II il buono cedette a suo figlio cadetto Luigi il titolo di duca d’Angiò) tra i più importanti ricordiamo: Carlo I d’Angiò, Carlo II d’Angiò Margherita d’Angiò per il primo periodo e per il secondo (che va dal 1360 al 1481) tra i più importanti ricordiamo: Luigi I, Luigi II, Luigi III e Carlo V d’Angiò (ultimo della dinastia).
Un giorno un pescatore di nome Masaniello gridò (stanco delle continue tasse della frutta, alimento più consumato dai ceti umili, in aumento dal 1646 a causa del duca d’Arcos) scatenando una rivolta: “Viva il re di Spagna, mora il malgoverno”. A causa del suo comportamento bizzarro e dispotico venne accusato di pazzia e assassinato a 27 anni (ancora oggi viene citato in alcune famosissime canzoni napoletane, un banale esempio è possibile trovarlo nella celebre canzone Je so’ pazz).
Purtroppo Napoli affrontò anche situazioni catastrofiche tipo la peste del 1656 (che giunse dalla Sardegna portando 200.000 morti, arrivando quasi a dimezzare l’allora popolazione di 450.000) o la terribile eruzione del 1631 (che tra ceneri, pomici e gas creò innumerevoli danni).
Ma tralasciando gli eventi negativi Napoli vanta una lunga tradizione di canzoni ( come ad esempio… O surdato nnammurato, A città de pulcinella, Malafemmena, U sarracino,
Napule è, ecc.) e di cinema, come ad esempio: “Le mani sulla città” (il cui regista è Francesco Rosi) o i film di Antonio De Curtis (alias Totò) e anche di teatro come ad esempio le commedie di Edoardo De Filippo… Natale in casa Cupiello, Napoli milionaria e tante altre.
Oltre al lato teatrale e cinematografico vi è anche il lato artistico e il lato culturale (infatti Napoli ospita la prima facoltà di ingegneria fondata il 5 giugno 1224 dall’imperatore del Sacro Romano Impero e dal Re di Sicilia Federico II di Svevia).
Napoli possiede splendide vie (come San Gregorio Armeno che ospita i famosi mercatini natalizi) e luoghi stupendi come ad esempio: il Cristo velato (statua in marmo realizzata nel 1753 da Giuseppe Sanmartino conservata all’interno della cappella di Sansevero) Spaccanapoli (una delle vie più importanti della città e un’arteria viaria del centro antico di Napoli) e lo storico bar Gambrinus (fondato nel 1860 e fautore del caffè sospeso che in alcune occasioni ospita concorsi letterari) e musei molto importanti quali: PAN Palazzi delle Arti Napoli dove ha ospitato la mostra dello Spagnolo “Joan Mirò – Il linguaggio dei segni” (la mostra sul pittore spagnolo che conta 80 opere tra quadri e fotografie), il museo Nazionale e tanti altri.
Le bellezze però non si trovano solo sopra ma anche sotto Napoli, come non citare infatti i magnifici decori della stazione di Toledo (e tante altre stazioni metropolitane) disegnati da artisti internazionali oppure la meravigliosa Napoli Sotterranea.
Parlando di arte nei Quartieri Spagnoli (Via Emanuele de Deo), c’è uno dei due murale dipinto (creato da Mario Filardi) nel 1990, anno in cui il Napoli vinse il secondo scudetto grazie soprattutto a Maradona.
Napoli ha anche una grande tradizione culinaria come ad esempio: Pizza (nata proprio in questo luogo), taralli con mandorle, sugna e pepe, babà (dolce particolare contenente anche il rum) e caffè (l’originale veniva servito in una tazza bollente e fatta con moka e macina).
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